Il culto e il patrocinio a Trecastagni
Il primo documento fino ad esso trovato che attesta già il culto di San Nicola nel territorio di "Trium Castanearum" e quindi della chiesa è del 1351. Molto probabilmente la presenza del culto del santo vescovo di Myra, nel nostro territorio, sia ancora più remoto vista la presenza dei tanti cenobbi dedicati al santo, e non, di origine bizantina diffusi nella nostra terra. A sostegno di tale tesi durante i lavori di rifacimento del piazzale della matrice negli anni 50 dello scorso secolo, sono state ritrovate monete di epoca bizantina.
Nella Bolla di Papa Eugenio IV del 31 marzo 1446 la chiesa di “S. Niccolò” di Trecastagni. viene menzionata tra i benefici legati alla Collegiata di S. Maria dell'Elemosina di Catania.
Altre notizie relative al culto in onore del Santo si trovano sia nelle giuliane, come nei registri di introito ed esito conservati presso l’archivio parrocchiale, in cui sono annualmente mensionate le spese per la festa del glorioso S. Nicola: “Spisi per rotula 14 di pulviri per la festa di San Nicola e per la luminaria” (1616), "spari di mortaretti e spese per la festa del glorioso Santo Nicolao e per cantare
La processione del santo è anche mensionata nei registri dell'archivio diocesano di Catania riguardanti le visite pastorali, dove negli inventari, viene mensionata la presenza della statua del santo così come viene detto che "viene processionata per le vie del casale".
La festa esterna è documentata fino alla fine del XIX secolo quando a seguito della soppressione dei beni ecclesiastici la chiesa madre non fu officiata regolarmente (si vedano i cenni storici riguardanti la chiesa madre citati in una pagina di questo sito). La festa liturgica continuò a celebrarsi con una certa solennità in chiesa e fino alla seconda guerra mondiale la statua del Santo, nel giorno della solennità liturgica, veniva esposta dinnanzi la porta maggiore della chiesa per la venerazione del fedeli e la benedizione del paese. Negli anni successivi al secondo conflitto mondiale vi furono diversi tentativi da parte di alcuni fedeli di creare un comitato per la ripresa della festa esterna del Patrono, desiderio che in quel tempo non fu accolto dall'Arciprete La Rosa.
Nel 1987, ricorrendo il IX centenario della traslazione delle Reliquie del Santo da Myra a Bari, un gruppo di giovani, animati da una profonda devozione verso Santo Patrono, si presentò all'Arciprete La Rosa, ottenendo di poter effettuare una breve processione con il simulacro e
Da allora, ininterrottamente ogni anno si svolge la festa in onore del Santo grazie ad un comitato organizzatore dei festeggiamenti esterni e l'impegno da parte di tutti i membri del Circolo cittadino S. Nicola che ha lo scopo di formare cristianamente gli associati e far conoscere la figura di S. Nicola e divulgarne il culto.
IL PATROCINIO SU TRECASTAGNI
Sul patrocinio di S. Nicola a Trecastagni non si hanno documenti così come non ne esistono per altri santi patroni dei nostri comuni limitrofi, come anche per S. Agata a Catania, questo perchè non si può pretendere di pensare alla storia con i criteri di oggi. Dobbiamo piuttosto calarci nel contesto storico di ogni periodo e studiarne e conoscerne gli avvenimenti. A tal proposito un grande sparti acque della storia della chiesa è stato il concilio di Trento (1545-1563): da quel momento nella Chiesa avvenne un grande cambiamento, dalla istituzione delle parrocchie, alla creazione dei seminari per la formazione del clero, così come l'obbligo di redigere i registri per i sacramenti, di chiedere al Vescovo il permesso di esporre alla venerazione dei fedeli delle immagini sacre e di poterle portare in processione. Sempre a partire dal concilio per l'elevazione di un santo patrono per un nuovo casale, necessitava obbligatoriamente il decreto vescovile. Tenendo conto che la presenza del culto di S. Nicola nel nostro territorio è antecedente allo stesso concilio,(anche l' esistenza della Chiesa maggiore già dedicata al Santo, fa capire come il suo culto nel nostro terriotrio fosse molto diffuso e come già gli abitanti lo venerassero Patrono dell' abitato ).
Pertanto come già detto per S.Nicola,così per altri Santi (vedi S. Agata), non abbiamo dei "decreti" a proposito del patrocinio e questo è di ulteriore conferma del fatto che il loro patrocinio sia da tempo immemorabile . Per essere più precisi nell'esposizione vogliamo presentare anche degli esempi concreti: nel caso di S. Barbara a Paternò viene specificato nel decreto che "la santa martire è la nuova principale patrona della fertilissima città di Paternò" nel 1580; troviamo in queste parole dei particolari ben precisi, viene specificato che la santa è la nuova e principale patrona dimostrando che vi era un altro patrono che è stato sostituito.
Nel caso di Catania, troviamo diversi decreti a proposito dell'Immacolata, della Madonna di Valverde.... dove apprendiamo che vengono proclamati patroni della città di Catania ma non viene usato in nessuno dei decreti i termini succitati; per tale motivo S. Agata, pur non avendo un decreto attestante il patronato sulla città, è e resta la patrona principale in quanto già venerata come tale. Per fare un esempio riguardante i nostri tempi: fino a qualche ventennio fa l'unico patrono d'Europa era S. Benedetto da Norcia, successivamente il Papa Giovanni Paolo II ha voluto elevare a patroni d'Europa i santi Cirillo e Metodio ed in tempi ancora più recenti sono state elevate pure le Sante Caterina da Siena, Brigida e Benedetta della Croce. Nessuno degli ultimi decreti patronali ha annulato quelli precedenti perchè non è stato specificato in essi, come nel precedente esempio di S. Barbara. Lo stesso discorso riguarda le feste esterne, che con il concilio di Trento, necessitavano il permesso del Vescovo per organizzarle. Tale permesso andava richiesto ogni anno soprattutto per quei Santi che non erano venerati come Patroni; nel caso di S. Nicola a Trecastagni non abbiamo nessuna richiesta di permesso per la processione, dall'altra parte dai registri di spese, apprendiamo che la processione si facesse puntualmente ogni anno senza interruzione fino alla fine del 1800, addirittura la festa fu fatta anche nel 1693 dopo il terremoto devastante che colpì tutta la Val di Noto; questo ci fa capire che la festa esterna di S. Nicola si organizzasse ancor prima dell'entrata in vigore delle nuove disposizioni conciliari. Per fare riferimento sempre a S. Agata, anche per la festa esterna in suo onore, non troviamo mai nell'archivio diocesano il permesso per la processione come anche ad esempio per la festa di S. Filippo in Agira (all'ora Diocesi di Catania) che nel XVI sec era una delle devozioni più sentite nella nostra Diocesi e potremmo continuare a citarne altre.
A tal conferma sappiamo che nella visita pastorale del vescovo Mons. Faraone del 1571, negli inventari della chiesa madre, viene citata una statua in legno dorata di S. Nicola (antecedente all' attuale) con la "vara magna".
All'inizio del 1700, in occasione delle visite pastorali, viene sempre detto nei verbali che il Vescovo facendo il suo ingresso in chiesa madre rivolgeva l'orazione al santo patrono. Nel 1743 il Vescovo Mons. Pietro Galletti erige e firma gli statuti della chiesa collegiata S. Nicolò di Trecastagni; tra gli articoli dello statuto viene detto che il capitolo è obbligato ogni anno ad intervenire alle processioni solite farsi e cioè nella festa di S. Alfio, del Corpus Christi, di S. Nicolò etc; in un altro articolo viene detto che il capitolo è obbligato alla messa cantata e alla processione (sotto la pena di onze 2 per ogni sacerdote e per i chierici di giorni 8 di carcere) nella festa del glorioso S. Alfio e nella festa del Glorioso S. Nicolò Patrono di questa terra etc... Da questi articoli si evince che la festa esterna di S. Nicola era solita farsi e che il santo fosse il patrono del paese.
D.O.M. |
LEONE XII P.M. & FRANCISCO I° REGE |
TEMPLUM HOC COLLEGIALE |
ILL.MUS & RE.MUS DOMINUS FRATER DOMINICUS |
ORLANDO PERISORIUM ORD. M. C. |
EPISCOPUS CATINENSIS |
SUB DIVI NICOLAI MYRENSIS AUSPICIIS |
TOTIUS COMMUNIS PATRONI |
AN. DNI MDCCXXV DIE VIII MAII |
DICAVIT |
Essendo Leone XII Sommo Pontefice e Francesco I Re |
L’Illustrissimo e Rev.mo Signore |
Fra Domenico Orlando da Prizzi |
Dell’Ordine dei Minori Conventuali |
Vescovo di Catania |
dedicò a Dio Santo e Immenso |
sotto gli auspici di S. Nicola di Myra Patrono di tutto il Comune |
questo Tempio Collegiale |
Anno del Signore 1825 l’8 di Maggio |
Nel 1826, creandosi il nuovo comune di Zafferana Etnea, gli abitanti chiesero al Vescovo anche l'autonomia ecclesiale con l'erezione canonica della parrocchia di Zafferana con il titolo di Arcipretura; la richiesta non fu accordata del tutto: da una parte la chiesa madre di Zafferana ebbe la sua autonomia da Trecastagni, dall'altra non ricevette il titolo di Arcipretura e il Vescovo obbligò il parroco pro-tempore di Zafferana di intervenire alla Messa solenne in onore di S. Nicola tenendo in mano una torcia accesa per tutto il tempo della celebrazione.
Sempre in riferimento al patrocinio di S. Nicola a Trecastagni di seguito pubblichiamo le foto di alcuni annuari diocesani "Catania sacra" dove si evince che S. Nicola viene indicato quale Patrono di Trecastagni.
Arcivescovo Cardinale Giuseppe Francica Nava
Arcivescovo Cardinale Giuseppe Francica Nava
Arcivescovo Guido Luigi Bentivoglio
Arcivescovo Guido Luigi Bentivoglio
Arcivescovo Luigi Bommarito