La vita
Pur non essendoci fonti dirette del IV secolo della vita di San Nicola, epoca in cui è vissuto, in quanto la letteratura antica sul Santo è di molto posteriore, elementi certi sull’esistenza e sul culto di S. Nicola di Myra sono presenti in modo inconfutabile nella vita di un altro S. Nicola, monaco del monastero di Sion nella Licia, divenuto poi Vescovo di Picara, vissuto al tempo dell’imperatore Giustiniano, scritta intorno al 570.
Altre fonti sono l’”Encomio” di Andrea da Creta (660 – 720) nel quale si riportano quasi tutti gli episodi della vita di S. Nicola, e le “Odi” attribuite a S. Giovanni Damasceno (675 – 749).
Altra fonte è l’”Encomio” di Metodio di Siracusa, divenuto poi Patriarca di Costantinopoli (789 – 847) scritto probabilmente a Roma intorno all’anno 820.
Nel IX secolo si risvegliò l’interesse nicolaiano anche in Occidente ed il Santo è presente nei martirologi, ai quali si deve molto la diffusione del suo culto nel nord dell’Europa.
Verso il X secolo, crescendo sempre più l’interesse per il Santo di Myra, il grande agiografo bizantino Simeone Metafraste ridusse al minimo il materiale agiografico di Nicola di Sion attribuendone gran parte al Santo di Myra col risultato che dopo il Mille tutte le vite di quest’ultimo risultarono contaminate.
Sicché il Falcone nell’XVIII secolo, accortosi della fusione, separerà le due vite e giudicherà storico soltanto S. Nicola di Sion. Nonostante ciò la devozione popolare, seguendo l’antica tradizione e la fama del Santo di Myra, in tutto il mondo crescerà sempre più nel prosieguo degli anni.
Probabilmente S. Nicola nacque a Patara in Licia, nell’attuale Turchia, intorno all’anno 255 d.C., e morì verso il 333. Doveva appartenere ad una famiglia benestante ed ancor prima di essere eletto Vescovo l’unico fatto che ci presenta la sua figura è la sua generosità verso il prossimo (le tre ragazze povere impossibilitate a maritarsi perché prive di dote ed alle quali Nicola provvede donando, senza essere visto, delle monete d’oro).
Nei testi agiografici segue a quest’episodio quello della sua singolare elezione episcopale da laico. Da Vescovo Nicola si dedicherà a soccorrere il popolo nelle malattie e nelle carestie, ed al perseguimento della giustizia come nella “Praxis de Stratelatis” quando interviene per liberare tre ufficiali dell’esercito di Costantino condannati a morte ingiustamente.
Nicola, nella tradizione, è anche difensore della fede partecipando ed intervenendo attivamente al Concilio di Nicea per confutare le tesi eretiche di Ario.
Ancor prima della traslazione delle sue Reliquie a Bari, avvenuta ad opera di marinai baresi che le trafugarono dal sepolcro di Myra e le portarono nella loro città, dove arrivarono il 9 Maggio 1087, il culto era già diffuso, specie nell’Italia meridionale. Ma l’episodio della traslazione ebbe una risonanza notevolissima in tutta Europa anche grazie al movimento della prima crociata ed agli Annali che riportavano in ordine temporale gli avvenimenti più importanti e significativi della storia.
Il culto del Santo crebbe tanto che S. Pier Damiani (+ 1072) in una sua predica affermava che in tutto il mondo, nei momenti di bisogno e di pericolo, il suo nome era invocato subito dopo quello della Madonna. E questo culto si diffuse sempre più non solo in Italia, ma in tutta Europa vedendosi nel Santo tra gli altri carismi, l’esempio più vivo di carità cristiana sicchè lo stesso Dante Alighieri nella Divina Commedia, canto XX del Purgatorio, attraversando il girone degli avari e dei prodighi, sente una voce (che è quella di Ugo Capeto) che narra nei versi 33-35 l’episodio della donazione in monete d’oro a favore delle tre sorelle, dicendo:
“Esso parlava ancor della larghezza
Italia Settentrionale n. 211 parrocchie;
In Europa (in particolare nei Paesi Bassi, in Francia, Belgio, Austria, Svizzera, Germania, Estonia e Repubblica Ceca) San Nicola è molto popolare. È anche il santo patrono della Lorena, della città di Amsterdam e della Russia. Nei Paesi Bassi, in Belgio e in Lussemburgo, Sinterklaas (Kleeschen in lussemburghese) viene festeggiato due settimane prima del 5 dicembre, data in cui distribuisce i doni (il suo compleanno risulta essere il 6 dicembre). Il culto di san Nicola fu portato a Nuova Amsterdam (New York) dai coloni olandesi (è infatti il protettore della città di Amsterdam), sotto il nome di Sinterklaas, dando successivamente origine al mito nordamericano di Santa Claus, che in Italia è quindi diventato Babbo Natale.
Oggi S. Nicola ha trovato nuove motivazioni divenendo il simbolo per il cammino dell’unità dei Cristiani, poiché è venerato in Oriente ed in Occidente, e la sua tomba è meta continua di entrambe le Chiese.
Tutte queste caratteristiche, accompagnate dal fatto che le sue opere ne delineano una figura di Santo concreto, pratico, vicino alle necessità della gente, e la sua immagine ricavata dalla numerosa iconografia a lui dedicata che rappresenta un vegliardo solenne nei suoi paramenti ma dallo sguardo dolce e paterno, ne fanno oggi un Santo attuale e perciò amato e venerato specie dai giovani.